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2 Luglio 2013

Tecnica mista di pittura: talvolta ha esiti felici?

Ritornando al tema: olio o acqua, ricordo che più di 20 anni fa, mi sono cimentato in tecniche miste di pittura d’effetto,  ricorrendo senza spugne al contrasto naturale dei due solventi: acqua ed acquaragia.

Il quadro che viene sotto riportato, una tela 40X50 cm., illustra gli effetti particolari che si stabilizzano  sulla tela quando è sottoposta a procedimenti diversi e successivi con colori a base acquosa (come le Chine colorate), o con colori ad olio diluiti con molta acquaragia.

I fondi marini si prestano senza ombra di dubbio, a queste sperimentazioni. La mia serie omonima, tiene conto degli effetti e dell’incompatibilità di soluzione tra acqua semplice e acquaragia tradizionale, più altre misture colorate che danno corpo a coralli e scogli.

La tela va poi passata con vari strati di vernice Dimar brillante che ne garantisce nel tempo la durata e la stessa brillantezza dei colori.

quadro-pesci-e-coralli-armenise
Pesci e coralli del 1992 (collezione Privata )

1 Luglio 2013

Colori ad olio diluibili con acqua

Colori ad olio diluibili con acqua.
S’ incomincia a trovare in commercio colori ad olio diluibili con l’acqua cosa ne pensate?

Non ho ancora provato questi colori ad olio diluibili con l’acqua, ho letto da qualche parte che sono già in commercio  con risultati non del tutto concordi sulla loro brillantezza. Per ora non gli escludo anche se ancorato alla tradizione non ne sento una vera e propria necessità:  quando voglio dipingere con l’acqua per  disintossicarmi di acquaragia trovo soddisfacenti le chine colorate, le tempere a guazzo, gli acrilici e i pastelli acquerellabili.

Quadro la gattoneria

La gattoneria

28 Giugno 2013

Epopea Garibaldina. Nuova serie pittorica dell’autore, spunto per discutere sui valori dell’unificazione.

Una Telefonata del Prof. Losito, storico e studioso, e docente presso il Collegio Universitario Civitas di Varsavia, mi ha dato l’occasione per intraprendere una nuova avventura artistica, che mi vede per la prima volta, come, “narratore scenico” d’imprese storiche rinascimentali che hanno segnato la nascita dell’Italia.

Il tema mi appassiona; con cautela e pudore mi permetto di osservare ed esprimere opinioni su di una materia come la “STORIA “ che non è proprio consona alla mia forma mentale che preferisce vagare con l’immaginazione senza dover tener conto di nomi e date che purtroppo sono indispensabili e necessari per comprendere fatti e circostanze documentate che individuano scientificamente il “racconto storico”.

Ecco allora, che con la grande incoscienza dell’improvvisatore, nasce la copertina della ristampa Anastatica curata dal Prof. Losito “Bergamaschi in Polonia” ricordi della spedizione di Francesco Nullo nel 1863 narrati nel 1893 dal superstite Paolo Mazzoleni.

Le ricerche affrettate su internet, e la mia nutrita corrispondenza con il Curatore della ristampa, mi hanno dato le coordinate per “immaginare realisticamente” fatti e circostanze che vedono Francesco Nullo giovane eroe bergamasco che combatté al fianco di Garibaldi per l’Unità d’Italia e per la libertà della Polonia, dove perse eroicamente la sua vita nel 1863.

Su Garibaldi sappiamo tutto e di più;  libri, memorie documenti storici, commenti e considerazione sulla sua vita, migliaia di  collezionisti di cimeli garibaldini, racconti fantasiosi hanno costellato e ancor oggi diffondono il Mito Garibaldino; personalmente mi ha  colpito (sotto suggerimento amico) la storia del  suo secondo matrimonio con la Marchesina Raimondi, a cui ho ispirate la realizzazione di alcune”mini-chine colorate”,  ma ritornando al  Nullo: perché  un giovane trentenne,  decide di morire per la causa della liberazione dei popoli anche stranieri?, (era già un europeista) cosa muove, l’ardimento, il coraggio che lo porta a soffrire le pene dell’inferno la  fame e gli stenti senza un evidente tornaconto di qualsiasi natura ?

Riflettendo sull’origine  Bergamasca e benestante  di questo eroe, che lo vide partecipe attivo del  processo di unificazione della stessa Italia: basti pensare che da Bergamo partirono circa 300 giovani  nella storica spedizione dei mille,  mi pongo  seri interrogativi rispetto all’attualizzazione storica di questi avvenimenti.

Cosa è accaduto dopo 150 anni dall’unificazione? Cosa ha  pesantemente inciso e stravolto  il modo di intendere l’amor patrio e i valori ad esso collegati?

Lo pongo come interrogativo pregnante,  specie per noi “giovani attempati”, che da tempo facciamo  autocritica inutile,  senza proporre  modelli  alternativi di società , senza i offrire esempi e comportamenti di vita alternativi al denaro .

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Francesco Nullo – Eroe garibaldino nato a Bergamo il 1 marzo 1826 e morto il 5 maggio 1863 a Krzykawka (Polonia)

 

27 Giugno 2013

L’arte e la crisi: i Panzerotti PER FAVORE no!

Qui da noi si diceva : “L’artist per la fame pers la vist”.

Oggi che la crisi,  oscura  ogni barlume di speranza  e la luce nel tunnel non si intravede ;  agli artisti, specie quelli giovani,  gli occhi non servono più.

Bisogna fare di tutto, mettere da parte qualsiasi aspirazione lirica e poetica  per  combattere alla giornata, per riuscire a portare a casa l’indispensabile per mangiare.

Tanto più la battaglia si fa difficile, tanto più  disperatamente si soffocano  sogni e  ambizioni;  devi rinunciare, come se  fossero fardelli troppo ingombranti da portare in Battaglia.

Un quadro, una poesia, una prosa,…..non servono: devi combattere, “siamo in guerra e ti devi  muovere“ te lo dicono tutti – veramente  tutti – anche  quelli che più disperati di te,  godono di armi spuntate che per munizioni  hanno il biglietto  del gratta e vinci.

Al  Mattino,  speri per un posto di   pizzaiolo  o cameriere ai tavoli, porti fuori il tuo attestato,  e vai in giro  per negozi spenti;  in cuor tuo sai che se non ti capiterà il colpo di culo, nemmeno quel posto di ristoratore troverai.

Ed in attesa della fortunata selezione,  messa a tacere la coscienza degli altri,  ti consoli su di  un foglio o di una tavola rubata al bidone delle immondizie.

Con ansia,  Rabbia, dai libero sfogo al tuo talento represso, rimescoli  vernici secche e avanzanti,  per vedere nascere una forma un  colore in una giornata sempre grigia, in attesa che arrivi la luna ti senti finalmente “creatore”.

Lei  crede in te e ti apprezza per la tua genialità, specie nella prima settimana d’amore;  poi sottovoce ti chiederà: Tu  che  se sei così bravo  ad impastare i colori, perché  non vai a dare una mano a zio Antonio, il pizzaiolo, magari senza prendere soldi però mi raccomando NON ESSERE SCEMO, fatti avere almeno due pizze e due birre per  questa notte.

L'artisa di Michele Armenise

serie facce di culo.

 

 

 

 

26 Giugno 2011

ROMA via Barberini – Vendola inaugura la mostra di pittura di Michele Armenise – giugno 2011

ROMA, 10 GIUGNO – 2011

MOSTRE: VENDOLA, A ROMA ALLEGRIA E MELANCONIA DI ARMENISE (ANSA)


L’allegria infantile e la melanconia delle opere dell’artista barese Michele Armenise approdano alla sede romana della Regione Puglia, aperta in via eccezionale per la prima volta dal presidente Nichi Vendola, che ha inaugurato oggi la mostra personale dell’artista.

“Mi colpisce l’infanzia che riesce a riprodurre Armenise attraverso il mare, i pirati, vicende che hanno carattere grottesco, dissacrante, che non hanno nulla di eroico perchè l’eroismo di Armenise è quello dell’umanità più povera, èquello del sorriso dei sopravvissuti del Darfur”(protagonisti del quadro “La tragedia del Darfur”, ndr) ha detto Vendola.

Venticinque le opere esposte fino al 23 giugno dove prevalgono i pirati, cappelli messicani, preghiere di donne etiopi raccontate sempre con uno spirito allegro e a volte dissacrante.

La mostra continuerà a Trastevere al Caffè Nylon, dal 12 al 23 giugno con altre 25 opere. L’inaugurazione sarà accompagnata dalle opere del sassofonista Ivo Papadopoulos e del compositore di musica elettronica Gianclaudio Hashem Moniri.

L’elemento buffo ch eè il Messico ricorda la canzone di Paolo Conte “Messico e nuvole”. Nelle opere di Armenise ci sono ingredienti fantastici più uno: il sentimento del tempo che passa.

“E l’idea dell’invecchiamento è una novità degli ultimi anni. Non c’è – ha spiegato Vendola – nè voglia di occultamento, lifting o chirurgie plastiche, nè sentimento di sconfitta. Quello che mi ha colpito molto è che c’è una melanconia che è un sentimento molto artistico da cui è sbagliato fuggire. Non è la disperazione, convive con la capacità di sorridere. L’allegria infantile è molto messa in equilibrio dall’elemento melanconico”.

“Il popolo barese è un misto di pirati e messicani”, dice Armenise spiegando la grande presenza di questi soggetti in tutte le sue opere a olio su tela. (ANSA).