Qui da noi si diceva : “L’artist per la fame pers la vist”.
Oggi che la crisi, oscura ogni barlume di speranza e la luce nel tunnel non si intravede ; agli artisti, specie quelli giovani, gli occhi non servono più.
Bisogna fare di tutto, mettere da parte qualsiasi aspirazione lirica e poetica per combattere alla giornata, per riuscire a portare a casa l’indispensabile per mangiare.
Tanto più la battaglia si fa difficile, tanto più disperatamente si soffocano sogni e ambizioni; devi rinunciare, come se fossero fardelli troppo ingombranti da portare in Battaglia.
Un quadro, una poesia, una prosa,…..non servono: devi combattere, “siamo in guerra e ti devi muovere“ te lo dicono tutti – veramente tutti – anche quelli che più disperati di te, godono di armi spuntate che per munizioni hanno il biglietto del gratta e vinci.
Al Mattino, speri per un posto di pizzaiolo o cameriere ai tavoli, porti fuori il tuo attestato, e vai in giro per negozi spenti; in cuor tuo sai che se non ti capiterà il colpo di culo, nemmeno quel posto di ristoratore troverai.
Ed in attesa della fortunata selezione, messa a tacere la coscienza degli altri, ti consoli su di un foglio o di una tavola rubata al bidone delle immondizie.
Con ansia, Rabbia, dai libero sfogo al tuo talento represso, rimescoli vernici secche e avanzanti, per vedere nascere una forma un colore in una giornata sempre grigia, in attesa che arrivi la luna ti senti finalmente “creatore”.
Lei crede in te e ti apprezza per la tua genialità, specie nella prima settimana d’amore; poi sottovoce ti chiederà: Tu che se sei così bravo ad impastare i colori, perché non vai a dare una mano a zio Antonio, il pizzaiolo, magari senza prendere soldi però mi raccomando NON ESSERE SCEMO, fatti avere almeno due pizze e due birre per questa notte.