Lo spirito dell’artista regna in ogni uomo, i più fortunati riescono ad esprimerlo, altri lo conservano timidamente nel proprio intimo, quasi a temere il suo riconoscimento.
L’arte è effimera, sublime; chi l’esprime o la gode, vive la pienezza d’animo che ti riconcilia con il bello, la natura, il mondo, facendoti dimenticare il quotidiano vivere.
Questo concetto, frutto delle mie molteplici riflessioni mi porta a chiedere: in un tempo, dove contano soprattutto i “numeri dell’avere”, dove l’inquinamento delle cose e della gente contagia l’umanità e la natura è possibile esprimersi ancora Artisticamente? Chi sono questi fortunati ? come e di cosa vivono? Quanto conta per ognuno di essi la conoscenza di critici o galleristi di chiara fama ? E’ giusto che questa società così selettiva e competitiva, finisca nel sopprimere la gioia espressiva di tanti talenti giovanili?
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