Il dettaglio in un quadro è un mondo a se.
E’ un microcosmo di interpretazioni, in cui l’artista talvolta ci entra e si identifica, approfondisce, analizza, studia l’elemento quasi a voler possedere lo stesso DNA, quello che gli permette poi di risalire soddisfatto a tutta l’opera.
Cosa porta l’artista a cimentarsi con questo mondo? perché non tralascia il “particolare” per concentrarsi sull’attore principale che costituisce il soggetto dell’opera?
Forse è spiegabile con un esempio: nella vita, cose oggetti persone, assumono una importanza diversa le une dalle altre a seconda delle circostanze e contesti ambientali e storici in cui ci si trova, l’artista ne coglie la sintesi e la riproduce a suo modo nell’opera. Ed ecco che Il tempo, ovvero il contesto, gioca un ruolo determinante per la scelta degli “attori”.
L’autore incornicia, assembla sulla tela, decide cosa mettere al centro e ai lati e valorizzandolo con la Luce ed l’ombra più adatta alla “parte”. Teatro, quadro, racconto, tutte le arti si mescolano per il piacere del visitatore che ne giudicherà pregi e difetti.
A questi ragionamenti di natura filosofica, si possono contrapporre altri squisitamente tecnici, o legati alla propria cultura pittorica. Ed ecco che dovendo rappresentare due papere che vanno a zonzo nel mare di Sifnos (Grecia), il dettaglio dei sassi assume alta rilevanza scenica rende giustizia alla trasparenza del mare che diviene più attore delle stesse papere. Ed ecco che un semplice sasso un umile dettaglio diventa soggetto di pari dignità in un quadro che volutamente aspira a rivendicare la giusta e dovuta attenzione al microcosmo del dettaglio.